Diagnosi di Autismo , questo passeggero sconosciuto

  • Posted by Studiotorredibabele

“Un bambino autistico ha bisogno d’amore. Ascolta il tuo cuore e imparerai a vedere il mondo dal suo punto vista”

Temple Grandin

 

Nella vita di ogni giorno la dimensione sociale e comunicativa svolge un ruolo fondamentale, è attraverso il rapporto con gli altri che impariamo e sperimentiamo nuove cose ed esperienze.

Questo è possibile soprattutto grazie all’intelligenza sociale, intesa come la capacità di relazionarsi con gli altri in maniera efficiente, costruttiva e socialmente compatibile, di saper rappresentare e comunicare i propri pensieri, stati mentali ed emozioni su sé e gli altri nei diversi contesti di interazione.

Queste abilità sono per la maggior parte delle persone innate ed automatiche; tuttavia vi sono persone con Disturbo dello spettro dell’Autismo per cui la situazione e la vita possono essere completamente diverse, la loro intelligenza emotiva e sociale non si sviluppa né in modo autonomo né in modo automatico.

Queste persone spesso non comprendono la dimensione sociale né le esperienze della vita quotidiana.

L’autismo è una sindrome comportamentale causata da un disordine dello sviluppo biologicamente determinato, con esordio nei primi tre anni di vita.

Le aree prevalentemente interessate sono quelle relative all’interazione sociale, all’abilità di comunicare idee e sentimenti e alla capacità di stabilire relazioni con gli altri (Società Italiana di Neuropsichiatria Infantile (SINPIA) 2006).

La diagnosi di autismo si basa sulla descrizione e osservazione del comportamento dei minori; non sono stati ancora individuati indicatori o test biologici per confermare la presenza del disturbo, nonostante ci siano studi e ricerche approfondite che hanno come fulcro centrale questo problema.

Le diagnosi presentano sempre alcuni importanti problemi, quali ad esempio la comorbilità dei disturbi, la doppia diagnosi, l’attendibilità delle valutazioni.

E’ per comprendere al meglio questi elementi che è utile partire dalle informazioni contenute all’interno del Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali, meglio conosciuto come DSM.

Secondo l’ultima versione del DSM, DSM-V, 2015, il Disturbo dello Spettro dell’Autismo deve soddisfare i seguenti criteri:

1- Deficit persistenti della comunicazione sociale e dell’interazione sociale, non spiegabile attraverso un altro disturbo e manifestato in ciascuno dei seguenti punti:

a) Difficoltà nella reciprocità socio-emotiva e insuccesso nella normale conversazione, con poca condivisione di interessi ed emozioni; è possibile giungere anche alla totale mancanza di iniziativa nell´interazione sociale;

b) Deficit nei comportamenti comunicativi non verbali usati per l´interazione sociale, o deficit nella comprensione e nell´uso della comunicazione non verbale, fino alla totale mancanza di espressività facciale e gestualità;

c) Deficit nella creazione e mantenimento di relazioni appropriate al livello di sviluppo (non comprese quelle con i genitori e caregiver).

2- Pattern di comportamento, interessi o attività ristretti, ripetitivi, manifestato da almeno due dei seguenti punti:

a) Linguaggio, movimenti o uso di oggetti stereotipati, ad esempio stereotipie motorie, ecolalia, uso ripetitivo di oggetti, o frasi idiosincratiche;

b) Tendenza eccessiva al mantenimento della routine, comportamenti verbali o non verbali riutilizzati o eccessivo rifiuto dei cambiamenti;

c) Interessi ristretti, anormali in intensità o argomenti: forte attaccamento ad oggetti insoliti, interessi eccessivamente persistenti o circostanziati;

d) Iper o Ipo-reattività agli stimoli sensoriali o interessi insoliti verso aspetti sensoriali dell´ambiente.

3- I sintomi devono manifestarsi nel periodo della prima infanzia;

4- I sintomi causano compromissione del funzionamento in vari ambiti, come il sociale, il lavorativo e altre aree importanti;

5- Queste alterazioni non trovano spiegazione migliore nella disabilità intellettiva o nel ritardo dello sviluppo.

Il Manuale sottolinea inoltre che, le caratteristiche diagnostiche sono evidenti nel primo periodo dello sviluppo, ma variano molto anche a seconda della gravità della condizione autistica, del livello di sviluppo e dell’età cronologica; da queste considerazioni nasce infatti il termine spettro, il quale sta ad indicare un insieme di sintomi e di disturbi che precedentemente erano suddivisi in autismo infantile precoce, autismo infantile, autismo di Kanner, autismo ad alto funzionamento, autismo atipico, disturbo pervasivo dello sviluppo senza specificazione, disturbo disintegrativo dell’infanzia e disturbo di Asperger.

Al giorno d’oggi la diagnosi di autismo, nella maggior parte dei casi, non avviene prima dei 3 anni di vita. Spesso capita, però, che i genitori notino elementi particolari nei loro bambini molto prima che si possa svolgere una vera e propria diagnosi.

Le ricerche sul disturbo hanno così cercato di mettere in evidenza alcuni sintomi o indicatori che potessero identificare i bambini con autismo nel primo anno di vita e, da questi studi, sono nate informazioni fondamentali per quanto riguarda l’età e la modalità di insorgenza dei sintomi.

In generale, i due quadri tipici di insorgenza dei sintomi dell’autismo, sono i seguenti: i sintomi si presentano nel primo anno di vita, deviando dunque lo sviluppo evolutivo del bambino; oppure il bambino può avere uno sviluppo classico fino verso i 18-24 mesi per poi presentare una regressione, spesso associata alla perdita di abilità già acquisite, questo tipo di esordio viene dunque definito “regressivo”.

La diagnosi richiede l’osservazione diretta del comportamento del bambino, l’anamnesi attraverso le interviste ai genitori riguardo lo sviluppo del loro bambino e l’utilizzo di test standardizzati e di scale specifiche.

Diversi sono gli approcci impiegati nell’ambito dell’autismo, tra i più importanti troviamo quelli di stampo comportamentista, che considera il comportamento come il risultato di una complessa interazione tra le influenze genetiche e le esperienze ambientali.

Il comportamentismo è caratterizzato da procedure empiriche e di controllo;

L’efficacia di questo tipo di approccio è sottolineata da diversi studi, i quali hanno evidenziato come la maggior parte dei bambini che hanno seguito questo tipo di intervento, ha avuto un miglioramento sia nel comportamento che nel funzionamento di base, mentre invece solo per una minoranza i cambiamenti non sono stati evidenti (C. Maurice, Intervento precoce per bambini con autismo, Bergamo, Edizioni Junior, 2005).

Tra i principali approcci comportamentali troviamo l’Applied Behavior Analysis (ABA), ovvero l’analisi comportamentale applicata.

L’ABA può essere descritto come un insieme di procedure di intervento intensivo precoce che applica i principi comportamentali, che hanno avuto una convalida scientifica, con l’obiettivo di promuovere i comportamenti adattivi, di comunicazione verbale e non verbale, la socializzazione e la riduzione dei comportamenti problematici e disturbanti (Cooper, Heron et Heward; 1989).

Costituisce uno dei migliori metodi per l’insegnamento strutturato, in quanto consente di sviluppare i prerequisiti necessari per apprendere spontaneamente nei contesti naturali.

L’efficacia dell’analisi comportamentale applicata rivolta a persone con autismo e con disabilità intellettive è ormai supportata da diverse evidenze scientifiche.

Viene raccomandata dalle linee guida dell’Istituto Superiore di Sanità per il miglioramento delle abilità intellettive, del linguaggio e dei comportamenti adattivi.

Il fine ultimo è quello di migliorare la qualità di vita delle persone e delle loro famiglie con disturbo dello spettro autistico e disabilità intellettiva, e di sviluppare capacità adattive e funzionali per l’inserimento nella società e per il raggiungimento di una futura indipendenza e autonomia.

Studi e centri ABA sono ormai presenti in tutto il mondo; in Cagliari, Sardegna, lo Studio Torre di Babele, con sede a Cagliari in Via Francesco Ferrucci 7/B, della Dott.ssa Sonia Esposito BCBA.

Lo studio,  con il supporto di un’ équipe di alto livello formata da: educatori professionali, tecnici ABA in formazione, psicologi e logopedisti, offre ormai da 12 anni interventi psico educativitrattamenti abilitativi ABA, progetti di integrazione, inclusione e consulenze psico pedagogiche.

Operiamo per fornire supporto alle famiglie in difficoltà nella  gestione dei minori e degli adolescenti che si trovano in condizioni di disagio.

Il nostro gruppo è a disposizione per colloqui, informazioni e incontri con i bambini e le loro famiglie.

Venite a trovarci 🙂

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